lunedì 28 marzo 2011

Di corsa, di incontri e... di neve

La preparazione alla Maratona di Stoccolma è stata ultimamente rallentata da un problema al ginocchio. Con un po' di riposo e nuoto sembra però che sia riuscito a risistemarmi giusto in tempo per la prima gara (10km) della stagione.
Così ieri, con santa Elisa al seguito, ho corso la Premiärmilen ("en mil" in svedese significa 10km). Percorso un pelo ondulato e condizione non al top mi hanno impedito di arrivare all'obbiettivo che avevo in mente, ma 48.55 è il mio nuovo personale sulla distanza e per ora va bene così.
Qui mentre affronto la discesa poco prima dei 5km:

La gara si svolge ogni anno a Norra Djurgården, vicino all'università. Posto molto bello, peccato che ieri fosse nuvolo e tirasse anche un vento fastidioso.
La gara poi era un bel po' affollata, in tutto circa 4000 partecipanti, che all'inizio ha significato i salti mortali per farsi strada in avanti, essendo partito molto indietro.
All'arrivo (qui un breve video, scrivendo il mio nome e cliccando su "Sök") dopo la tirata finale, ero un pelo provato. Per fortuna in foto non si vede quant'ero sudato:

Oltre a Elisa, ad accogliermi c'erano Mauro e Paolo.
Post gara, dopo aver usato un sottoscala dell'università come spogliatoio, abbiamo liberato Ratta Pignatta, l'aquilone di Mauro (spero che Paolo possa contribuire con delle foto) e poi ci siamo rifocillati al café del Naturhistoriska Riksmuseet.

E qui passiamo agli incontri.
Nelle ultime due settimane abbiamo avuto il piacere di conoscere altri tre italiani che si son trasferiti qui a Stoccolma: Sabina, Riccardo e il già citato Paolo.
I primi due sono arrivati più all'avventura di noi, dovendo entrambi imparare lo svedese da zero. Sono persone in gamba e consapevoli delle difficoltà, mi auguro davvero che la loro avventura vada bene.
Paolo è invece arrivato con un contratto, ma si è già scontrato con la burocrazia svedese. Sia ex che futuro collega di Mauro, fa parte del piano Boffardi di colonizzazione della Svezia da parte degli italiani, specialmente programmatori.
Stoccolma sempre più italiana dunque. Viene da chiedersi perché siano sempre di più le persone che decidono di cambiare vita, quantomeno di provarci, o di fare un'esperienza all'estero.

E infine la neve.
Eh sì, ieri sera, mentre eravamo davanti alla tv a vedere "Luftslottet som sprängdes" è arrivata una simpatica spruzzata di neve che ha imbiancato qua e là. Oggi è già quasi tutta scomparsa, perché di giorno fa più caldo e spesso splende il sole. Ma la sera la temperatura scende un po' sotto lo zero e le nuvole ieri ci hanno regalato qualche fiocco... Bello eh, però siamo quasi ad aprile, sarebbe ora che basta!

martedì 8 marzo 2011

Seconda citazione e un altro consiglio di lettura.

Come promesso qui riporto un altro testo da "Compagnia K" di William March, edito in Italia da Castelvecchi.

Soldato Semplice
Plez Yancey

Tanto per cambiare, ci assegnarono a un settore tranquillo, e devo dire che ce lo meritavamo. Dietro di noi c'era Pont-à-Mouson, davanti a noi scorreva la Mosella e sull'altra sponda del fiume stavano attestati i tedeschi. La sera in cui li sostituimmo nelle trincee, i francesi ci spiegarono le regole del circolo e ci pregarono di non violarle: al mattino, i tedeschi potevano scendere al fiume a fare il bagno, lavare la biancheria o raccoglier frutta dagli alberi dalla loro parte. Nel pomeriggio, dovevano scomparire e toccava a noi nuotare nel fiume, divertirci e mangiare prugne dalla nostra parte. Andava benissimo.
Un mattino i tedeschi lasciarono un biglietto di scuse avvisandoci che ci avrebbero cannoneggiati quella sera alle dieci e che lo sbarramento sarebbe durato per venti minuti. Lo sbarramento venne davvero, ma avevamo indietreggiato di un migliaio di metri e così non ci furono danni. Restammo sulle rive della Mosella per dodici deliziosi giorni e poi, con gran dispiacere, sgomberammo. Ma avevamo imparato tutti una cosa: se i comuni soldati di qualsiasi esercito potessero riunirsi sulla riva di un fiume e discutere le cose con calma, nessuna guerra durerebbe più di una settimana.

Il consiglio di lettura stavolta è "Al paese dei libri" di Paul Collins, edito da una sempre eccellente Adelphi. L'autore racconta del suo trasferimento da San Francisco a Hay-on-Wye. Pieno di citazioni, curiosità e spunti di lettura, il libro cala il lettore in un'atmosfera fuori dal tempo, tanto da far dubitare dell'esistenza di un posto così. Invece la storia è vera e il posto, il paradiso dei bibliofili, anche.
Direi che resta solo da organizzare un viaggio...