lunedì 25 febbraio 2013

Di memoria corta e ambulanze

Dopo aver seguito, anche se non troppo assiduamente, una campagna elettorale da brividi (di paura eh) mi ritrovo a seguire lo scrutinio. 
E l'orrore e il raccapriccio si impossessano di me.
Ma è possibile che noi italiani si abbia la memora così corta???
Poi vabbé, noi ce ne restiamo nella nostra relativa tranquillità, però fa paura davvero vedere l'andazzo.
Da par mio ho votato, in ambasciata, senza cabina e con una biro. E ho capito che il voto all'estero sa molto di fuffa, ma vabbé.

Detto questo parliamo di ambulanze.
Della Svezia si parla spesso come il paese perfetto, dove tutto funziona e dal quale bisognerebbe imparare.
Oggi però è successa una cosa che mi ha lasciato molto perplesso.
Usciti dalla stazione del treno pendolari ci siamo trovati davanti un uomo steso in terra e un ragazzo che cercava di capire cosa avesse.
La situazione è apparsa seria e ho subito chiamato il 112 (no, non i carabinieri). Le condizioni dell'uomo non sembravano gravissime, ma aveva comunque dato una facciata in terra per un malore e i sintomi sembravano indicare una commozione cerebrale (hjärnskakning).
Fatto sta che l'infermiera che risponde al telefono mi pone una serie di domande, alle quali rispondo, chiedendo anche all'uomo in terra. L'infermiera mi chiede di parlare con lui, che si rifiuta. Gli chiedo se vuole un'ambulanza e dice di no, però dico all'infermiera che secondo me devono mandarla, perché non sta affatto bene. Eh no, mi risponde, se lui non vuole l'ambulanza non la posso mandare.
L'uomo non riesce ad alzarsi, continua a stare male e ci fa sapere che è diabetico. Gli spieghiamo che l'ambulanza ci vuole, e si convince.
L'infermiera mi collega all'ambulanza che mi dice che arrivano il più presto possibile. Che si traduce in 30 (trenta) minuti!!!
Non so come funzioni il sistema delle emergenze, confesso, ma l'idea che a 10 minuti scarsi di macchina da dove eravamo ci sia un ospedale mi fa pensare che, comunque , sarebbe un minimo da rivedere.
Quello che mi ha lasciato una brutta sensazione (in particolare se penso a Elisa e la sua splendida panza) è l'infermiera al telefono, che sembrava una qualunque telefonista svogliata e che non può mandare l'ambulanza se il diretto interessato non vuole. Brutta sensazione che ha le sue radici nello scandalo uscito l'anno scorso, dove è venuto fuori che nel 2011 si verificarono molti casi nei quali chi rispose al telefono non prese abbastanza seriamente la chiamata. In quattro casi al mancato invio dell'ambulanza è seguito un decesso.
Ah: SOS Alarm, che risponde al 112, è per metà proprietà dello stato e per metà di regioni e comuni.
Finalmente una brutta nota sulla Svezia!

p.s.: non so come stia l'uomo, ma spero e credo meglio. Lo abbiamo lasciato nelle mani di tre infermiere (due donne e un uomo rendono il plurale femminile!).